Il processo di impianto della blastocisti
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Impianto della blastocisti
Con la fase di segmentazione lo zigote va in contro ad una serie di divisione senza crescere di dimensione diventando prima morula, un gruppo di 16-32 cellule ammassate, e in seguito, continuando il percorso nelle tube uterine, si trasforma in blastocisti, quando tra i blastomeri viene a formarsi una cavità interna ripiena di liquido (blastocele) che pian piano viene ad accentrarsi spostandoli verso l’esterno, eccezion fatta per il nodulo embrionale che darà origine ai tre foglietti embrionali.
Il trofoblasto
Questa struttura è rotolata nella cavità dell’utero grazie all’aiuto delle ciglia della parete. La blastocisti è circondata esternamente da uno strato di cellule detto trofoblasto. Il trofoblasto presenta una parete interna, che ospita uno strato di cellule che manterranno la loro indipendenza (citotrofoblasto), e una parete esterna con cellule che si uniranno in un sincizio che presenterà un citoplasma ricco di enzimi litici che permetteranno l’erosione dell’endometrio e il successivo impianto. Questi enzimi litici hanno funzione digestiva e permettono alla blastocisti di annidarsi; a contatto con la mucosa uterina la digeriscono e pian piano scavano una nicchia nella quale viene accolta la blastocisti. Verso l’11 giorno termina la fase di annidamento.
Villi coriali
Il trofoblasto presenta delle estroflessioni che penetrano nell’endometrio, alcune si fondono tra di loro generando delle nicchie contenenti tonaca propria che verranno aggredite da enzimi e digerite, poi assorbite e usate come nutrimento. Quindi il nutrimento proviene in parte dalle cellule della mucosa digerite. Il citotrofoblasto poi prolifera con espansioni digitiformi che penetrano nel sincizio: sono i villi coriali. I villi coriali andranno a costituire la placenta.
Decidualizzazione
L’endometrio in seguito all’impianto va in contro ad una reazione di decidualizzazione, che impedisce alla blastocisti di penetrare troppo a fondo.
Formazione dei foglietti embrionali
Intorno alla seconda settimana l’embrione è bilaminare, il nodo embrionale presenta due foglietti: uno più esterno o ectoderma, e uno più interno o endoderma. L’ectoderma e il citotrofoblasto formeranno la futura cavità amniotica.