Strategie Educative per Contrastare Bullismo e Cyberbullismo a Scuola
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Bullismo e Cyberbullismo: Strategie di Prevenzione e di Intervento nella Scuola
Il bullismo e il cyberbullismo (L. 71/2017) rappresentano un fenomeno sociale allarmante, ancora oggi sottovalutato nella sua gravità. Per attivare azioni efficaci di prevenzione e contrasto, è necessario il coinvolgimento di tutti gli stakeholders della comunità scolastica e del territorio in un'alleanza educativa di tipo sistemico, come richiamato dalla L. 71/2017 e dalle correlate Linee guida. In tale contesto, l'alfabetizzazione emotiva può risultare una strategia efficace per elaborare conflitti irrisolti all'interno del gruppo dei pari, migliorare la relazione tra insegnanti e allievi, ridurre le tensioni e i comportamenti aggressivi e provocatori.
Come afferma C. Rogers, la scuola non è solo il luogo dove si impara, ma è anche l'ambiente in cui dobbiamo far entrare le nostre emozioni, la nostra esperienza e il nostro vissuto. Per Rogers, la comprensione empatica ha una posizione centrale all'interno della relazione educativa, che significa innanzitutto "difendere e incrementare il potenziale di umanità dell'alunno".
Metodologie Didattiche per la Promozione dell'Intelligenza Emotiva
Approcci didattici efficaci per promuovere una vera e propria didattica delle emozioni nel processo di insegnamento-apprendimento sono sicuramente le metodologie di tipo cooperativo. Il cooperative learning, ideato dai fratelli Johnson e Johnson intorno agli anni '70, consente agli studenti di trasformare ogni attività di apprendimento in un processo di "risoluzione collettiva dei problemi", promuovendo un clima di relazioni positive e raggiungendo obiettivi che richiedono il contributo personale di tutti. Esso è dunque un importante luogo di confronto e di crescita per lo studente e, contestualmente, per la classe, in quanto attiva un'interazione positiva non solo tra pari ma anche tra studente e docente.
Circle Time e Role Playing
Tra le metodologie di tipo cooperativo, possiamo individuare come particolarmente efficaci il circle time e il role playing. Il circle time, ad esempio, permette di valorizzare le competenze degli studenti al fine di creare un clima collaborativo e amichevole, indispensabile per una relazione educativa significativa (Ausubel). Invece, il role playing rappresenta una metodologia particolarmente indicata per comprendere meglio le dinamiche sociali e i punti di vista diversi dal proprio. In questa metodologia, gli allievi dovranno svolgere, per un tempo limitato, il ruolo di "attori", rappresentando ruoli di interazione tra loro, mentre gli altri studenti svolgono la funzione di "osservatori" dei contenuti. Attraverso questa alternanza di ruoli e punti di vista, gli studenti imparano a relazionarsi con gli altri, con la famiglia o con il proprio gruppo di lavoro.
Service Learning: Apprendimento nel Contesto Reale
Particolarmente efficace in situazioni in cui il clima di classe è determinato da conflittualità è anche il service learning, una metodologia che permette di realizzare percorsi di apprendimento in contesti di vita reale, finalizzati allo sviluppo di competenze non solo disciplinari ma anche, e soprattutto, sociali e civiche (Raccomandazione UE del 2018; L. 92/2019). Attraverso il service learning, il territorio viene trasformato in un laboratorio, indirizzando gli studenti a sperimentare percorsi di cittadinanza attiva. Il docente, da parte sua, attua un apprendimento situato non solo in un ambiente scolastico, ma in un'idea di democrazia multiculturale. I ragazzi hanno un ruolo primario, imparano a divenire cittadini consapevoli, sviluppano creatività, autostima e curiosità.
Il Ruolo dell'Insegnante Empatico
Il docente, consapevole dei processi emotivo-cognitivi che i giovani attraversano in questa fase, deve saper rispondere in maniera adeguata da un punto di vista emotivo ed affettivo per creare un ambiente di apprendimento emotivo, accogliente ed agevolante. L'insegnante deve configurarsi come empatico, nei termini di essere addestrato, come direbbe Carl Rogers, ad offrire la creazione di un contesto educativo caldo ed accogliente, agevolante il libero fluire del proprio manifestarsi; uno spazio nel quale lo studente non si senta giudicato, ma accolto in quanto tale, senza aspettative già direzionate, nella possibilità di esprimere le proprie idee, contenuti, osservazioni, obiezioni senza il timore di non essere ascoltato, accolto o svalutato. Lo stile empatico permette altresì di agevolare, da un punto di vista emotivo-cognitivo, la libera e creativa espressione di sé stessi, rendendo possibile lo sviluppo della propria creatività e del pensiero divergente. Quest'ultimo, come afferma Guilford, può esprimersi se accolto in un contesto libero da giudizi.